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Capolavori nascosti: la cappella della congrega dei contadini

Fra le tappe obbligate in una visita a Potenza Picena c'è la Collegiata di Santo Stefano, ex chiesa dei Gesuiti di Monte Santo. Nel piano inferiore si nasconde un piccolo gioiello: la cappella della congrega dei contadini.

La 'casa' dei Gesuiti Passeggiando nel centro di Potenza Picena, dalle parti di piazzale Santo Stefano, ci si imbatte in un edificio cinquecentesco, costruito su disegno dell’architetto Padre Giovanni De Rosis e rimasto con la facciata incompiuta: si tratta della collegiata di Santo Stefano, intitolata a sant'Ignazio e appartenente ai Gesuiti fino al 1773, anno della soppressione dell'ordine. La chiesa, che ancora oggi conserva al suo interno l’organo costruito dai fratelli Bazzani di Venezia nel 1848, uno dei più importanti della Marche, era parte di un complesso più ampio comprendente il collegio dei Gesuiti, poi divenuto alloggio delle suore della congregazione Figlie dell'Addolorata ed in piccola parte adibito a sagrestia e sala riunioni.

Basta scendere una scala Ma la vera sorpresa di questa collegiata si trova nei suoi sotterranei. Qui, nel 1700, la Congregazione dei contadini, dedicata alla Purificazione di Maria, fa costruire una cappella affrescata da Benedetto Biancolini, in un trionfo di ori e colori, utilizzata ancora oggi come location di concerti, come quelli del Mugellini festival. La Congregazione dei contadini era stata fondata proprio dai Gesuiti di Monte Santo insieme a quella dei Cittadini ed artisti, sotto il titolo della Beata Vergine Assunta, ed è stata in attività fino agli inizi del Novecento.

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