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Un ponte con l'Argentina, gli emigrati illustri di Potenza Picena

Passeggiando per Potenza Picena ci si può imbattere in una copia della Piramide de Mayo di Buenos Aires, simbolo del legame che unisce la città all'Argentina. Da lì provengono il calciatore Mauro Camoranesi e la tennista Gabriela Sabatini, entrambi con avi portopotentini.

La Piramide de Mayo
La Piramide de Mayo che si trova a Largo Leopardi, a Potenza Picena, è l’unica copia al mondo - in dimensioni ridotte - di quella presente a Buenos Aires, emblema dell’Indipendenza Argentina e testimonianza dell’emigrazione marchigiana oltreoceano. Donata alla città dalla Sociedad potentina de mutuo soccorro, organizzazione che riunisce i potentini emigrati, è stata inaugurata con una solenne cerimonia il 16 luglio del 1967, alla presenza di ministri e ambasciatori argentini ed italiani. È fatta tutta in marmo, con pannelli bronzei opera dell’artista Giuseppe Asciutti. Sulla cima c'è una statua raffigurante la Libertà argentina realizzata da Mario Percossi, al tempo segretario della Sociedad.

Camoranesi e Sabatini
In tema di portopotentini che hanno raggiunto la fama in Argentina non si può non parlare del calciatore campione del mondo con la nazionale italiana Mauro Germán Camoranesi e della tennista Gabriela Sabatini vincitrice degli Open degli Stati Uniti nel 1990 e finalista a Wimbledon nel 1991. Il primo, ex centrocampista della Juventus e poi riciclatosi come allenatore, può vantare dei bisnonni paterni nativi di Porto Potenza, con il cognome di Camporanesi, poi modificato. Stessa storia per la Sabatini, che dopo il ritiro dal mondo del tennis a soli 26 anni, nel 1996, ha acquisito, insieme al padre e al fratello, la cittadinanza italiana. L'albero genealogico ricollega a Potenza Picena anche i calciatori brasiliani Paulo Cèsar Arruda Parente, Renan Teixeira da Silva, Sergio Ceregatti (Serginho) e Cicero Joao De Cezare (Cicinho).

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