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A passo lento, la traversata del monte Conero (Appennino umbro-marchigiano)

A due passi da Potenza Picena è possibile imbattersi nel monte Conero (Appennino umbro-marchigiano), dove ancora oggi è possibile scorgere numerose testimonianze del passato oltre ad una natura rigogliosa e incontaminata

Per conoscere meglio il monte Conero, da sempre 'sentinella' di Potenza Picena, basta un suggestivo trekking con vista sul mare che lo attraversa tutto. Alla scoperta di grotte romane, rifugi di eremiti, incisioni rupestri e dell'Abbazia medievale di San Pietro

Viaggio nel tempo sul monte Conero (Appennino umbro-marchigiano)

Non avrà la maestà del monte Bianco o delle Dolomiti, ma il monte Conero può a ragione definirsi uno dei luoghi più belli d'Italia, grazie alla ricchezza della sua natura e al magnifico panorama che si gode dalla sua vetta, a circa 570 metri di altitudine, con vista sul mare. Emerso dalle acque fra i 25 e i 5 milioni di anni fa, è la sentinella delle coste marchigiane, Potenza Picena in testa, è può essere scoperto in meno di una giornata grazie ad un itinerario di media difficoltà, con 250 metri di dislivello. In un viaggio fra le diverse epoche storiche: dalle iscrizioni rupestri alle grotte da cui si estraeva il calcare al tempo dei romani, dall'eremo de Mortarolo all'Abbazia medievale di San Pietro. Con la possibilità di respirare i profumi della macchia mediterranea e di incontrare i tanti animali che abitano da queste parti, volpi, ricci e cinghiali, rapaci notturni ed esemplari di falco pellegrino. 

Il trekking a due passi da Potenza Picena

Il sentiero n° 1, che parte dal Poggio di Ancona, si snoda per circa 7 chilometri dal versante nord al versante sud del monte. Lungo il cammino, verso la metà del sentiero che va da Massignano al Poggio, si trovano le grotte scavate in epoca imperiale da cui sono stati stati ricavati i blocchi di pietra con cui sono state costruite molte chiese di Ancona. Nel fondo della grotta, distante circa 10 minuti, si trova una stanza utilizzata dai partigiani ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Altra 'chicca' di questo trekking è la grotta naturale del Mortarolo, un eremo con un suggestivo altare scavato nella viva roccia, su cui aleggia una misteriosa leggenda. A 450 metri di altitudine invece si incontra la Badia di San Pietro al Conero, edificata almeno intorno all'anno Mille e poi abitata dagli eremiti di Santa Maria Gonzaga e dalla Congregazione Camaldolese, fino al 1500. Dell'Abbazia oggi restano solo una chiesa romanica ristrutturata agli inizi del Duecento, con una torre campanaria, e facciata settecentesca. Il monastero benedettino è stato trasformato in un hotel.

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