arte & cultura

La coda di rospo in potacchio

Conosciuta anche come rana pescatrice, la coda di rospo in potacchio è un tipico secondo piatto delle Marche, presente nei menu di tanti ristoranti di Potenza Picena. Il 're' del pranzo di pasqua, ma non solo.

Che cos'è il potacchio La prima cosa che viene in mente leggendo il titolo di questa ricetta è: cosa sarà mai il potacchio? Questo nome così bizzarro serve ad indicare uno degli elementi fondamentali di questa pietanza, quello che gli da il suo inconfondibile sapore: la brasatura in un intingolo ristretto a base di soffritto di aglio, rosmarino, salvia e vino bianco. Molto utilizzato per dare un tocco in più al pesce ma anche alla carne di pollo, coniglio o agnello. C'è chi ci aggiunge anche del pomodoro o lo usa per 'aromatizzare' melanzane e patate.

Come si prepara Leggera e senza spine la coda di rospo in potacchio si prepara così. Si lessano i pomodori rossi in acqua bollente per tre minuti, si scolano e si immergono in acqua fredda, si spellano, si privano dei semi e si tagliano a pezzi. Poi si taglia il pesce in tranci alti tre centimetri, dopo aver eliminato la pelle, e si fa rosolare in un soffritto a base di olio extravergine, aglio, peperoncino e prezzemolo legato in un mazzetto con il rosmarino, facendolo rosolare da entrambi i lati. Si unisce mezzo bicchiere di vino bianco secco, si fa evaporare e poi si aggiungono i pomodori, un po' di olive e si fa cuocere fino quando non si formerà un sughetto denso, all'incirca per 10 minuti. Servire in compagnia di un bicchiere di Verdicchio dei Castelli di Jesi, altra tipicità delle Marche, e di qualche fetta di pane casereccio tostato.

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